Fissaidee 3
1. Indicatori colorimetrici acido-base
È frequente l’esigenza di verificare il pH di una soluzione.
Nei casi in cui è necessaria una elevata accuratezza si ricorre ormai a metodi strumentali (pH-metro). Se i requisiti di accuratezza non sono estremamente stringenti è possibile però utilizzare degli indicatori colorimetrici di pH. Queste sono sostanze organiche che assorbono nello spettro della luce visibile e che in soluzione acquosa possono formare una coppia acido-base coniugata.
Quando la forma acida e basica nella coppia hanno colori distinti l’indicatore è BICOLORE, mentre quando solo una delle due forme è colorata viene detto MONOCOLORE.
La variazione di colore di un indicatore avviene a valori di pH compresi in un «Intervallo di viraggio».
\( HInd + H_2O \rightleftarrows Ind^{-} + H_3O^+ \)
colore acido colore basico
\( K_{ind}=\frac{[ind^- [H_3O^+]}{[HInd]} \)
\( pH = pK_{ind}+ log\frac{[Ind^-]}{HInd} \)
Approssimativamente una forma si distingue chiaramente dall’altra quando:
\( \frac{Ind^-}{HInd}>10
\)
(colore della forma basica)
\( \frac{Ind^-}{HInd}<0.1 \)
(colore della forma acida)
Per questo motivo risulta che l’intervallo di viraggio è:
\( pK_{Ind}-1 ≤pH ≤ pK_{Ind}+1 \)