Fissaidee 1

Sito: Federica Web Learning - LMS
Corso: Scienze chimiche di base
Unit: Fissaidee 1
Stampato da: Utente ospite
Data: martedì, 1 luglio 2025, 01:11

1. La nomenclatura inorganica

I composti inorganici sono le combinazioni di elementi della tavola periodica, eccezion fatta per quelle basate sul carbonio, che sono oggetto di interesse della chimica organica.


La vasta molteplicità di sostanze inorganiche naturali, o che possono essere preparate per via sintetica, richiede la definizione di una nomenclatura accurata per garantirne l’identificazione. 
Questa classificazione, per quanto complessa, può essere fatta distinguendo innanzi tutto il numero di elementi diversi che le compongono: abbiamo così composti binariternari (e quaternari).


Ciascuna di queste tipologie è etichettata dalla formula e da un nome. Molti nomi derivano da una consuetudine tradizionale, e tuttora resistono nella quotidianità. Per questo motivo, è bene conoscere la nomenclatura tradizionale

La nomenclatura ufficiale IUPAC segue invece regole rigidamente codificate. Per questo, può apparire a volte macchinosa e la sua applicazione resta ancora abbastanza confinata, soprattutto, come vedremo, nel caso degli ossiacidi e dei loro sali. 


2. La nomenclatura inorganica: i composti binari



I composti binari sono formati dalla combinazione di due elementi. Esempi sono l’acqua, il sale da cucina, la calce viva, l’anidride carbonica e così via. 


Secondo la nomenclatura IUPAC, li identifichiamo con una formula, in cui compaiono in sequenza prima l’elemento meno elettronegativo e poi quello più elettronegativo, e con un nome, che contiene un prefisso che indica il numero di atomi di ciascun elemento (se diverso da uno), e il suffisso -uro per l’elemento più elettronegativo: 

NaCl: cloruro di sodio
BeH2: diidruro di berillio
CaI2: diioduro di calcio
K3N: nitruro di tripotassio
SF4: tetrafluoruro di zolfo


Al2S3: trisolfuro di dialluminio


FeCl3: tricloruro di ferro
FeCl2: dicloruro di ferro

Eccezione sono i composti dell’ossigeno, che si chiamano ossidi: 

Al2O3: triossido di dialluminio
CO2: diossido di carbonio


Cl2O7: eptaossido di dicloro



Cu2O: ossido di dirame


CuO: ossido di rame


La nomenclatura tradizionale è molto simile, con l’eccezione che spesso non riporta i prefissi che specificano il numero di atomi di ciascun elemento:

NaCl: cloruro di sodio
BeH2: idruro di berillio
CaI2: ioduro di calcio
K3N: nitruro di potassio
Al2S3: solfuro di alluminio

Nel caso di più numeri di ossidazione, la nomenclatura tradizionale prevede l’aggiunta dei due suffissi -oso e -ico, rispettivamente per il numero di ossidazione più basso e più alto:
FeCl2: cloruro ferroso
FeCl3: cloruro ferrico
Cu2O: ossido rameoso
CuO: ossido rameico




3. La nomenclatura inorganica: ossidi


Gli ossidi possono essere:

  •  ionici, se si ottengono da un metallo più ossigeno 

(esempi: ossido di disodio, Na2O; ossido di calcio, CaO)

  • covalenti, se si ottengono da un non metallo più ossigeno. Secondo la nomenclatura tradizionale, alcuni di essi prendono il nome di anidride, perché, messi in acqua, danno vita ai corrispondenti ossiacidi. Ecco alcuni da ricordare:

formula

nomenclatura IUPAC

nomenclatura tradizionale

CO

ossido di carbonio

ossido di carbonio

CO2

diossido di carbonio

anidride carbonica

N2O3

triossido di diazoto

anidride nitrosa

N2O5

pentossido di diazoto

anidride nitrica

P4O10

decaossido di tetrafosforo

anidride fosforica

SO3

triossido di zolfo

anidride solforica

Cl2O

ossido di dicloro

anidride ipoclorosa

Cl2O7

eptaossido di dicloro

anidride perclorica

Notiamo che quando uno stesso elemento forma più di un’anidride, si aggiunge il suffisso -osa per quello che ha meno atomi di ossigeno, e -ica per quella che ne ha di più. Ciò corrisponde a diversi numeri di ossidazione dell’elemento. Quando abbiamo più di due anidridi, ci si aiuta con dei prefissi, come ipo- e per-, come capita per il cloro che forma ben quattro anidridi!


4. La nomenclatura inorganica: alogenuri, solfuri, idruri

Anche gli alogenuri e i solfuri sono composti binari e possono essere:

  • ionici, se si ottengono in combinazione con un metallo. Sono chiamati anche sali perché si possono formare da reazioni di neutralizzazione acido-base. Ecco alcuni esempi:

Formula

Nomenclatura IUPAC

Nomenclatura tradizionale

KI

ioduro di potassio

ioduro di potassio

Na2S

solfuro di disodio

solfuro di sodio

CaBr2

dibromuro di calcio

bromuro di calcio

  • covalenti, se si ottengono in combinazione con un altro non metallo. Secondo la nomenclatura tradizionale, i composti con l’idrogeno (HF, HCl, HBr, HI, H2S) sono anche noti con il nome di idracidi e vengono indicati aggiungendo il suffisso -idrico al nome del non metallo. Ecco alcuni esempi:

Formula

Nomenclatura IUPAC

Nomenclatura tradizionale

PBr3

tribromuro di fosforo

tribromuro di fosforo

CS2

disolfuro di carbonio

solfuro di carbonio

HF

fluoruro di idrogeno

acido fluoridrico

HCl

cloruro di idrogeno

acido cloridrico

HBr

bromuro di idrogeno

acido bromidrico

HI

ioduro di idrogeno

acido iodidrico

H2S

solfuro di diidrogeno

acido solfidrico

 

Gli idruri sono solo ionici e si ottengono per combinazione di idrogeno con un metallo.

Formula

Nomenclatura IUPAC

Nomenclatura tradizionale

KH

idruro di potassio

idruro di potassio

CaH2

diidruro di calcio

idruro di calcio

AlH3

triidruro di alluminio

idruro di alluminio



5. La nomenclatura inorganica: i composti ternari

I composti ternari sono formati dalla combinazione di tre elementi.

 Gli idrossidi sono composti ionici formati dall’anione OH e un catione metallico, tipicamente dei Gruppi 1 e 2. Esempi sono: idrossido di sodio, NaOH; idrossido di potassio, KOH; idrossido di calcio, Ca(OH)2; idrossido di alluminio, Al(OH)3.

Gli ossiacidi sono composti molecolari contenenti ossigeno, idrogeno e un elemento non metallico E, tipicamente dei gruppi 14, 15, 16 e 17. Pertanto, hanno formula molecolare HnEOm(E= C, N, P, S, Cl…).

Secondo la nomenclatura tradizionale, che in questi casi risulta nettamente più diffusa, gli ossiacidi prendono il nome dalle corrispondenti anidridi, dalle quali vengono ottenuti per reazione con l’acqua. Se prendiamo in considerazione le anidridi elencate nella precedente slide, avremo:

anidride

acido

formula

nome tradizionale

Formula

nome tradizionale

CO2

anidride carbonica

H2CO3

acido carbonico

N2O3

anidride nitrosa

HNO2

acido nitroso

N2O5

anidride nitrica

HNO3

acido nitrico

P4O10

anidride fosforica

H3PO4

acido fosforico

SO3

anidride solforica

H2SO4

acido solforico

Cl2O

anidride ipoclorosa

HClO

acido ipocloroso

Cl2O7

anidride perclorica

HClO4

acido perclorico

In tutti gli ossiacidi, i numeri di ossidazione degli elementi non cambiano rispetto a quelli dei corrispondenti ossidi.


6. La nomenclatura inorganica: ossoanioni da ossiacidi


Gli ossiacidi possono cedere uno o più H+ perché si comportano da acidi di Brønsted. Gli anioni poliatomici che ne derivano prendono il nome dell’acido sostituendo la desinenza -oso con -ito, e la desinenza -ico con -ato. Inoltre, qualora contengano ancora atomi di idrogeno, ne viene specificata la presenza e il numero. Ecco alcuni anioni poliatomici da ricordare:


7. La nomenclatura inorganica: sali ternari di ossiacidi


Gli anioni poliatomici degli ossiacidi possono formare composti ionici ternari (sali) con i cationi metallici. Ecco alcuni esempi:  

sali ternari di ossiacidi

formula

nome tradizionale

CaCO3

carbonato di calcio

Na2CO3

carbonato di sodio

KNO3

nitrato di potassio

Ca3(PO4)2

fosfato di calcio

Na2SO3

solfito di sodio

Al2(SO4)3

solfato di alluminio

CuSO4

solfato di rame

NaClO

ipoclorito di sodio

KClO4

perclorato di potassio


Qualora l’anione poliatomico contenga ancora un atomo di idrogeno, si hanno addirittura composti quaternari, contenenti cioè atomi di quattro elementi diversi: NaHCO3, idrogenocarbonato di sodio.


8. La nomenclatura inorganica: la notazione IUPAC degli ossiacidi


I nomi che abbiamo finora dato agli ossiacidi e ai corrispondenti anioni poliatomici sono quelli della nomenclatura tradizionale. Per completezza, facciamo cenno anche alla notazione IUPAC, che, in questi casi, è ancora scarsamente applicata.

I nomi degli acidi hanno tutti la desinenza -ico, ma viene specificato il numero di atomi di ossigeno presenti, nonché lo stato di ossidazione dell’elemento E. Gli anioni poliatomici seguono la stessa regola, e hanno tutti la desinenza -ato. Ecco una tabella in cui sono riportate entrambe le notazioni: 

Formula

Nomenclatura tradizionale

Nomenclatura IUPAC

H2CO3

acido carbonico

acido triossocarbonico(IV)

HNO2

acido nitroso

acido diossonitrico(III)

HNO3

acido nitrico

acido triossonitrico(V)

H3PO4

acido fosforico

acido tetraossofosforico(V)

H2SO4

acido solforico

acido tetraossosolforico(VI)

HClO

acido ipocloroso

acido monossoclorico(I)

HClO4

acido perclorico

acido tetraossoclorico(VII)

HCO3

idrogenocarbonato

idrogenotriossocarbonato(IV)

CO32

carbonato

triossocarbonato(IV)

NO2

nitrito

diossonitrato(III)

NO3

nitrato

triossonitrato(V)

PO43

fosfato

tetraossofosfato(V)

SO42

solfato

tetraossosolfato(VI)

ClO

ipoclorito

monoossoclorato(I)

ClO4

perclorato

tetraossoclorato(VII)

 

Ecco alcuni esempi di sali ternari formati dagli anioni poliatomici secondo la nomenclatura IUPAC:

Formula

Nomenclatura IUPAC

CaCO3

triossocarbonato(IV) di calcio

Na2CO3

triossocarbonato(IV) di disodio

KNO3

triossonitrato(V) di potassio

Ca3(PO4)2

ditetraossofosfato(V) di tricalcio