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1. Le proprietà dei composti inorganici

Descrivere le proprietà dei composti inorganici è una avventura ardua e stimolante. La varietà di combinazioni che è possibile formulare con le decine di elementi che affrescano la tavola periodica è così ampia che sono possibili tutte le sfumature di comportamento, che vanno da estrema durezza a spiccata fragilità, da refrattarietà e resistenza chimica a volatilità e reattività, da altissima conducibilità elettrica a elevato potere isolante. Altre qualità ci affascinano e sorprendono, come le stupefacenti gradazioni di colore di cui a volte si vestono i composti inorganici.


In sequenza: nitruro di boro, uno dei materiali più duri che esistano; ossido di alluminio: materiale refrattario, ma anche gemma preziosa (rubino);

la struttura del boruro di magnesio, uno dei superconduttori convenzionali più efficaci;

la struttura dell’esafluoruro di zolfo, efficiente isolante elettrico;

la struttura dell’acido esafluoroantimonico, l’acido più corrosivo che esista.

Allo stesso modo, un elenco esaustivo delle loro applicazioni non è facilmente compilabile, perché i composti inorganici si sposano bene con tutti i settori della tecnologia e delle scienze, come quelli elettronico, sensoristico, biomedico, automobilistico, aerospaziale, industriale, solo per citarne alcuni.

A dispetto di questa molteplicità, è tuttavia possibile generalizzarne importanti proprietà chimiche e fisiche alla luce della natura dei legami chimici che si instaurano tra gli atomi o gli ioni in essi presenti.


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