Informazioni sul corso

La proposta formativa si concentra sul consolidamento di competenze volte all’analisi precoce del rischio con particolare riferimento a povertà materiali, disagio sociale e morale, deprivazione educativa, negligenza genitoriale, mutamenti socio-culturali in atto. Obiettivo generale del corso è mettere a fuoco metodologie e strumenti per la prevenzione educativa a partire dalla comprensione, interpretazione e progettazione di interventi educativi in contesti di fragilità umana e morale anche allo scopo di prefigurare azioni e politiche di “prevenzione speciale” destinate ai minori e alle loro famiglie.

In particolare il corso persegue i seguenti obiettivi specifici:

1. Introduzione al significato di “rischio minorile” quale costrutto polisemico e multifattoriale chiarendone la complessa fenomenologia e morfologia a partire dagli attori educativi e sociali implicati: famiglia, scuola, gruppo dei pari, associazionismo, chiesa, EE.LL, politiche di welfare, ecc.  

2. L’intervento educativo preventivo nei contesti di “rischio educativo” e di fragilità: metodi narrativi e idiografici (biografie, diari, interviste in profondità, testimonianze e “storie vissute”)

3. L’analisi del rischio: un modello multifattoriale di interpretazione della devianza. Cura negligente, autoefficacia personale, disimpegno morale, locus of control e giudizio critico.

Strumenti e tecniche di lavoro socio-educativo nell’area della devianza: prevenzione, rieducazione in area penale (interna ed esterna), rieducazione post-carceraria e reinserimento sociale.

Gli obiettivi formativi del corso saranno affrontati con metodologia partecipativa e relazionale allo scopo di dimostrare come lo studio della disciplina passi attraverso forme di apprendimento cooperativo e sociale improntate alla pratica della ricerca-azione partecipativa quale elemento metodologicamente fondante il ruolo della pedagogia sperimentale nei contesti del rischio e della devianza.