I sondaggi sono diventati un elemento centrale della cassetta degli attrezzi degli attori della politica e dell'informazione, anche in Italia dove la loro affermazione è avvenuta solo alla fine degli anni Ottanta. A partire dalla loro introduzione in America, l'uso dei sondaggi in politica ha stimolato un acceso dibattito tra 'apocalittici' e 'integrati', che hanno interpretato i sondaggi come strumento di democrazia o, al contrario, di manipolazione della pubblica opinione. Un dibattito mai esaurito, che torna oggi alla ribalta alla luce dell'attitudine diffusa a interpretare i sondaggi come strumento di comunicazione e strategia politico-elettorale. Gli insuccessi incassati negli ultimi anni dagli exit polls hanno poi contribuito a rilanciare il dibattito sull’attendibilità e l’utilità dello strumento sondaggistico. Il corso si propone di mettere ordine nella discussione, chiarendo, in particolare, cosa è un sondaggio e cosa non lo è; quali sono le modalità di realizzazione dei sondaggi e le problematiche ad esse connesse; quali sfide sono messe in campo dalla diffusione delle nuove tecnologie dell'informazione; in che misura i cambiamenti in atto nel quadro politico e nella composizione dell'elettorato condizionano il lavoro dell'analista dell'opinione pubblica; in che modo si può ragionare sull'uso pubblico dei sondaggi d'opinione; quali sono i rischi reali della sondocrazia e quali le potenzialità legate all'uso governativo dei sondaggi.
- Docente: Nando Pagnoncelli