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1. Catene del pascolo e catene del detrito

Mentre l’energia fluisce negli ecosistemi e tende progressivamente ad essere dispersa, la materia che costituisce i tessuti di ogni individuo circola continuamente tra gli organismi e l’ambiente abiotico mediante: produzione primaria, produzione secondaria e trasferimento di biomassa (peli, piume, rami, foglie, deiezioni, carcasse) al comparto della sostanza organica morta.

In ogni ecosistema esistono quindi due catene alimentari: la “catena del pascolo”, quelle di cui abbiamo parlato fino ad ora, e la “catena del detrito”. La differenza è la fonte di energia utilizzata dai consumatori primari, che nella catena del detrito è costituita da sostanza organica morta o “detrito”.

Le due catene alimentari sono strettamente interconnesse tra loro, ma mentre nella catena del pascolo il flusso di energia è unidirezionale, nella catena del detrito la sostanza organica morta e i prodotti di rifiuto vengono riciclati all’interno di ogni livello trofico e tornano alla base della catena. Ad ogni passaggio la materia viene in parte fissata nei corpi di detritivori e decompositori, ed in parte trasformata in molecole via via più semplici fino alla mineralizzazione che consiste nella trasformazione delle biomolecole in molecole inorganiche. A questo punto gli eterotrofi non potranno più utilizzarle per ricavare energia, ma costituiranno i “nutrienti” che verranno utilizzati dagli autotrofi per la “produzione” della loro biomassa.



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