La seconda parte del corso di Meccanica Applicata alle Macchine introduce il problema delle vibrazioni meccaniche particolarmente sentito nello studio dinamico delle macchine in quanto gli organi, che non sono nella realtà rigidi, sono sottoposti ad azioni periodiche, che derivano dal funzionamento ciclico della macchina, e per tale motivo possono vibrare con ampiezze tali da comprometterne il corretto funzionamento e, in alcuni casi, l'integrità degli organi stessi. Per lo studio di tali fenomeni vengono presentati dei modelli matematici che sono validi quando il sistema meccanico è schematizzabile mediante un modello vibrante ad uno o due gradi di libertà. Tali modelli vengono utilizzati per lo studio di diversi fenomeni dinamici quali, l’isolamento delle vibrazioni, le velocità critiche flessionali e torsionali, l’urto elastico lineare, le vibrazioni da stick-slip; alcuni esempi riguardano le sospensioni dei veicoli.
Viene successivamente affrontato lo studio della dinamica dei rotori rigidi per i quali vengono definite le azioni che nascono a causa dello sbilanciamento (statico e dinamico) e quelle che si destano quando il rotore è montato su un supporto mobile.
Facendo seguito alla descrizione del principio di funzionamento di alcune macchine motrici, vengono introdotti i diagrammi che ne caratterizzano il funzionamento; questi diagrammi consentono di accoppiare correttamente una macchina motrice con la macchina utilizzatrice e di studiare il comportamento del gruppo di macchine.
La parte finale del corso è dedicata all'introduzione della dinamica del veicolo; partendo dal contatto ruota-strada viene affrontato lo studio del veicolo in moto rettilineo (a velocità costante, in accelerazione ed in fase di frenatura) ed in curva; vengono introdotto lo studio del comportamento del veicolo dotato di elementi di sospensione.
- Docente: Stefano Pagano