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3. Stato di un moto “naturale” di un corpo e primo principio

L’esperienza quotidiana ci conduce erroneamente e ritenere che la “tendenza naturale” dei corpi sia la quiete. Nel senso che un corpo, in assenza di qualcosa o qualcuno che lo costringa a permanere in moto, inevitabilmente si ferma! Ad esempio, una macchinina giocattolo lanciata lungo un pavimento orizzontale, dopo aver percorso un certo spazio si ferma. Ma anche un’automobile vera, lanciata a una certa velocità su una strada piana e rettilinea, una volta messa “in folle” finisce inevitabilmente col fermarsi prima o poi. O ancora: una palla da calcio, calciata orizzontalmente in modo che rotoli sul piano orizzontale, magari arriverà molto lontano, ma certamente finirà col fermarsi!
In tutti questi esempi l’oggetto in moto in realtà non è libero di muoversi secondo la sua “tendenza naturale” in quanto è presente l’azione di un tipo di forza piuttosto “subdola” (nel senso che non è di immediato riconoscimento) che chiamiamo attrito. Come hai avuto modo di apprendere nella lezione, Galilei ideò una serie di esperimenti che gli suggerirono quale sia la tendenza naturale di un corpo: permanere nel suo stato di moto. Cioè, se è fermo, “vorrebbe” continuare a restare fermo; se si sta muovendo, “vorrebbe” continuare a muoversi mantenendo invariata la velocità.
Naturalmente i corpi inanimati non hanno “volontà”, motivo per cui alcuni verbi nelle frasi precedenti sono tra virgolette! La legge della Natura che governa il moto libero di un corpo (cioè non sottoposto a forze, oppure sottoposto solo all’azione di più forze la cui risultante è nulla) è espressa dal primo principio della dinamica, detto anche principio di inerzia: “Un corpo sul quale non agiscono forze, oppure agiscono in modo tale che la forza risultante è nulla, se è fermo continua a restare fermo, se è in moto continua a muoversi con la stessa velocità”. Attenzione: stessa velocità significa stesso modulo e anche stessa direzione. Quindi, alla luce del principio d’inerzia, possiamo dire che esiste un tipo di moto “speciale”, nel senso che è quello che i corpi “vorrebbero” fare se fossero lasciati liberi di farlo: il moto rettilineo uniforme!
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