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18. Sistemi di riferimento non inerziali

Il primo principio della dinamica (principio d’inerzia) individua il moto rettilineo uniforme come stato di moto “naturale” di un corpo; cioè il tipo di moto eseguito da un corpo sul quale la risultante delle forze sia nulla. Esistono però dei sistemi di riferimento nei quali il principio d’inerzia non è valido: vengono perciò denominati “non inerziali”. Consideriamo il seguente esempio. Sei in un’automobile che si muove a velocità costante su una strada rettilinea di pianura; sul sedile vuoto del passeggero è posata un’arancia, la quale resta ferma. A un certo punto il guidatore, vedendo una mucca che si accinge ad attraversare la strada, frena con decisione, facendo diminuire la velocità dell’automobile. Cosa fa l’arancia? Da ferma che era si mette “spontaneamente” in moto e rotola fuori dal sedile (e d’altra parte anche tu, che sei seduta sul sedile posteriore, ti senti spinta in avanti). Pertanto nel sistema di riferimento solidale all’automobile in frenata il primo principio della dinamica è violato: infatti un oggetto da fermo si è messo in moto (cioè ha subito un’accelerazione) senza che su di esso si esercitassero forze.

Per individuare i sistemi di riferimento inerziali basta conoscerne uno: infatti, dato un sistema inerziale, tutti e soli quelli che si muovono rispetto a questo di moto rettilineo uniforme sono pure inerziali. Con ottima approssimazione, è inerziale un sistema di riferimento che si muove di moto rettilineo uniforme rispetto al Sole. Con approssimazione ancora migliore lo è uno che si muova di moto rettilineo uniforme rispetto alle stelle molto lontane (le cosiddette stelle fisse).

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