Vai al contenuto principale
Aggregazione dei criteri
Visualizzare

6. Resistenza equivalente, circuiti e forza elettromotrice

Un componente che viene utilizzato come elemento resistivo in un circuito elettrico viene detto resistore, e più resistori possono essere combinati fra loro in modo da ottenere una resistenza equivalente complessiva del circuito. Se consideriamo due soli resistori, questi possono essere collegati:

  • in serie, quando i resistori sono posti l’uno dopo l’altro sullo stesso percorso e sono quindi attraversati dalla stessa corrente I, mentre ai loro capi si hanno cadute di potenziale diverse \( \Delta V_1=R_1I, \Delta V_2=R_2I. \) In questo caso la resistenza equivalente \( R \) è data dalla somma delle due resistenze:

\( R=R_1+R_2 \)


  • In parallelo, quando ai capi dei resistori viene applicata la stessa differenza di potenziale V e la corrente I si dirama in percorsi diversi  che attraversano le due resistenze. In questo caso l’inverso della resistenza equivalente è dato dalla somma degli inversi delle due resistenze:

\( \frac1R=\frac 1{R_1}+\frac 1{R_2} \)


Per far circolare corrente in un circuito che dissipa potenza per effetto Joule in uno o più resistori è ovviamente necessario fornire energia attraverso una sorgente detta generatore di forza elettromotrice (ad esempio una semplice pila zinco/carbone, o una batteria al litio) che genera ai suoi capi la differenza di potenziale che fa fluire la corrente nel circuito. L’unità di misura della forza elettromotrice (f.e.m.) di un generatore è quindi la stessa del potenziale elettrico, ossia il volt. Il più semplice circuito elettrico è quindi costituito da un generatore di f.e.m. e da un resistore, come nella figura qui sotto. 


Ovviamente i circuiti possono essere molto più complessi di quello semplicissimo visto sopra. 

Ad esempio, potremmo considerare un circuito con due “maglie” come quello qui sotto, nel quale vediamo dei nodi, cioè dei punti in cui ci sono più correnti in ingresso e/o uscita. Per questi punti vale una semplice legge dei nodi: l’intensità di corrente entrante in un nodo sarà uguale alla somma delle intensità di corrente uscenti, regola che deriva immediatamente dalla conservazione della quantità di carica che attraversa il conduttore in quel punto. Per determinare la corrente che circola in ogni tratto dovremo usare anche la legge delle maglie che stabilisce che la somma algebrica di tutte le differenze di potenziale in una maglia è zero, che corrisponde principio di conservazione dell’energia.


loader image