Un esperimento interessante in cui possiamo notare l’effetto combinato di interferenza e diffrazione è quello originariamente realizzato da Thomas Young nel 1801, che consiste nel far passare la luce attraverso due fenditure di larghezza d separate da una distanza D . Come abbiamo visto, ciascuna delle due fenditure dà origine per diffrazione a un fascio di luce di apertura \( θ∼λ/d \). Nella regione in cui i due fasci si sovrappongono essi interferiscono, dando origine su uno schermo ad una serie di frange spaziate di
\( \Delta x∼zλ/D \)
che quindi permettono, una volta nota la distanza z dello schermo dalle fenditure, di ottenere la lunghezza d’onda della luce utilizzata.
Un reticolo di diffrazione è una sorta di “generalizzazione” dell’esperimento di Young, nel quale si hanno un grandissimo numero di fenditure ravvicinate, tipicamente dell’ordine delle centinaia per millimetro. In questo caso la figura che si genera è costituita da massimi d’interferenza che si trovano nelle posizioni \( x_m∼±m\frac{zλ}D \), dove m è un intero, rispetto al picco centrale.