Lo spin è quindi in qualche modo indicativo del fatto che l’elettrone “ruota” su sé stesso, in tal modo assumendo le caratteristiche di un minuscolo magnetino. D’altra parte, secondo la visione “planetaria” dell’atomo, l’elettrone “gira” anche intorno al nucleo. Orbene, una carica elettrica che percorre un’orbita chiusa corrisponde a tutti gli effetti a una minuscola spiretta percorsa da corrente elettrica (coincidente con l’orbita, e quindi centrata sul nucleo). Anche questa minuscola “corrente elettrica orbitale” dà luogo a un campo magnetico, il quale a sua volta agisce sull’elettrone, in quanto “magnetino” a causa dello spin! Insomma, è come se l’elettrone interpretasse contemporaneamente due parti in commedia: genera un campo magnetico (in quanto carica elettrica orbitante) e ne sente esso stesso gli effetti (in quanto carica elettrica ruotante su sé stessa)! Se questo fatto vi sembra strano, siete sulla via giusta via per cominciare a conoscere il mondo quantistico, dato che – come abbiamo prima osservato – per avvicinarci a tale mondo dobbiamo progressivamente rinunciare al nostro desiderio innato, davanti a fenomeni nuovi, di trovare per essi una corrispondenza con la nostra concezione intuitiva del mondo fisico.
Alla luce del quadro delineato, dovrebbe ora risultare meno strano che il numero quantico di spin venga indicato con un simbolo, \( m_S \), che richiama l’aggettivo “magnetico”.