Negli ecosistemi acquatici, i produttori primari (prevalentemente fitoplancton) sono totalmente fotosintetizzanti e facilmente consumabili dagli erbivori: circa il 79% della biomassa autotrofa acquatica viene consumato a fronte di un 30% negli ecosistemi terrestri. Il rapporto C/N è inoltre più favorevole (è minore la quantità di molecole con funzione strutturale), e questo migliora l’efficienza con cui la biomassa vegetale viene convertita in biomassa animale erbivora. La maggiore quantità di biomassa vegetale consumabile e la maggiore efficienza di assimilazione determinano che le catene trofiche dei sistemi acquatici siano più lunghe (5-6 livelli trofici) e più produttive di quelle terrestri. Inoltre, il fitoplancton è costituito da individui con vita breve, che in poco tempo permettono ai nutrienti intrappolati nella loro biomassa di tornare in circolo.
Tra i diversi gruppi trofici esistono quindi grandi differenze sia nell’efficienza di consumo sia nell’efficienza di conversione dell’energia (assimilazione e produzione), e queste differenze influenzano direttamente i tassi di trasferimento dell’energia negli ecosistemi.