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4. Specie acide nel nostro quotidiano…


A parte i succhi gastrici (molto) acidi che ci permettono la digestione, moltissime sostanze sono caratterizzate da una più o meno forte acidità, per esempio, la Coca Cola (molto acida! quasi come i succhi gastrici e più dell’aceto) che presenta la stessa acidità del limone e il pomodoro, seppur meno acido dei primi due.

Ancora più interessante è la reattività che l’acidità di una sostanza comporta o induce quando viene mescolata/additivata con altri cibi o bevande. Facciamo un esempio che conosciamo…ma magari non fino in fondo!

Mangiare cibi freschi è la cosa giusta!…ma non sempre è possibile!

La conservazione dei cibi è dunque necessaria ma è resa difficile dalla proliferazione di batteri e funghi contaminanti o prodotti da reazioni chimiche, ad esempio di ossidazione che si sviluppano all’aria grazie a enzimi.

Uno dei modi per prevenire tali ossidazioni è disattivare gli enzimi che funzionano grazie alla loro complicata struttura che viene modificata (‘denaturata’) dagli acidi, dunque: l’aggiunta di acidi disattiva gli enzimi e senza la loro attività si bloccano processi che causano la degradazione del cibo! 

Quando questo non basta si usano altre sostanze acide (altri additivi) il cui contenuto deve essere specificato nelle etichette e controllato in quantità. 

Quali acidi si usano?

L’aceto nei sottaceti, il limone per non fare imbrunire mele o carciofi e la vitamina C (acido L ascorbico, va detto per completezza che questo acido ha anche un secondo effetto antiossidante indipendente dalla natura acida) che è un tipico additivo per la conservazione!

Quando questo non basta si usano altre sostanze acide (altri additivi) il cui contenuto deve essere specificato nelle etichette e controllato in quantità. 

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