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2. Caratteristiche degli indicatori colorimetrici acido-base

Negli indicatori monocolore il viraggio è molto influenzato dalla concentrazione dell’indicatore, mentre nei bicolori lo è meno perché il viraggio è legato alla differenza di intensità tra i colori della forma acida e basica dell’indicatore.

L’indicatore viene scelto con una pKInd  che ricade all’interno dell’intervallo di

\( pH_{misura}±1 \)

e per non influenzare il pH della soluzione vengono utilizzati in concentrazioni minime.

Il loro utilizzo è molto frequente nelle analisi volumetriche (titolazioni acido-base) che sono utilizzate per determinare la quantità incognita di una base o di un acido presenti in un volume noto di soluzione.

Gli stessi indicatori, o una serie di indicatori caratterizzati da intervalli di viaggio contigui possono essere adsorbiti su un supporto (cartina al tornasole) per permettere la rapida determinazione qualitativa del pH di una soluzione.


Ci sono inoltre numerosi esempi di coloranti di origine naturale che hanno proprietà di indicatori acido-base. Un esempio tra tutti è il succo del cavolo rosso, che contiene sostanze (antociani) in grado assumere colorazioni che in ambiente acido vanno dal rosso, rosa e violetto e in ambiente basico al blu, verde e giallo.

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