È giunto il momento di mettere all’opera il nostro modello particellare.
Il primo obiettivo è cercare di rappresentare lo stato fisico di un corpo.
E inizieremo considerando un corpo puro, ossia un materiale costituito da una sola sostanza.
Utilizziamo quindi il punto 3 del nostro modello e rappresentiamo la particella della sostanza con un cerchietto rosso.
Ricordiamoci che stiamo usando un modello, perciò la decisione sulla forma, la dimensione e il colore della particella è del tutto arbitraria: la nostra rappresentazione non è una “fotografia” delle particelle reali, ma solo un modo per potere visualizzare la realtà materiale al livello sub-microscopico e non visibile con i sensi.
Ora, secondo il punto 1 del modello, tutte le particelle del nostro corpo saranno identiche in forma e dimensione.
I punti 5, 6, 7 ci aiutano per completare la rappresentazione del corpo nei suoi tre stati.
La sostanza allo stato solido presenterà le particelle disposte in maniera ordinata e molto vicine le une rispetto alle altre. Gli spazi vuoti sono molto meno estesi dello spazio occupato dalle particelle. Questa rappresentazione giustifica la “rigidità” di questi corpi dotati di forma e volume definiti.
Lo stato gassoso è rappresentabile con particelle molto distanziate fra loro e disposte in maniera disordinata. Questa rappresentazione giustifica le proprietà specifiche dei corpi gassosi: la comprimibilità e la capacità di occupare tutto lo spazio disponibile. Le particelle dei gas non sono fra loro vincolate e sono libere di muoversi in tutto lo spazio disponibile indipendentemente l’una dalle altre
Lo stato liquido, infine, si troverà in una situazione intermedia. Le particelle non mutano di dimensione, ma sono meno ordinate del solido e meno vincolate del gas. Questo spiega il comportamento dei liquidi (adattabilità alla forma e scarsa compressibilità). Anche la viscosità diversa dei liquidi può essere interpretabile come un diverso grado di vincolo fra le particelle, per esempio, di acqua e di olio.