Il seme è la struttura che deriva dalla trasformazione dell’ovulo dopo la fecondazione ed è generalmente formata da due tegumenti (anche se a volte uno) che contengono l’embrione insieme all’endosperma e permette alle piante di andare in uno stato di quiescenza.
Generalmente ha un contenuto d’acqua molto basso e per questo riesce a resistere a condizioni ambientali molto severe, come il freddo e la siccità. Nell’embrione sono già contenuti i due meristemi apicali (della radice e del germoglio) da cui inizierà lo sviluppo della nuova pianta. L’endosperma è invece più abbondante, contiene spesso grassi, proteine e amido, e serve a garantire il sostentamento dell'embrione e i nutrienti per le prime fasi dello sviluppo della pianta durante la germinazione.
Frutti e semi sono importanti per l’alimentazione. Il frutto carnoso si è evoluto grazie al vantaggio dovuto alla dispersione dei semi da parte degli animali. Non è un caso quindi che molti animali, H. sapiens compreso, sfruttino questa risorsa per l’alimentazione. Cibandosi dei frutti, infatti, trasportano i semi in esse contenuti lontano dalla pianta madre. I nuovi nati non entrano quindi in competizione con chi li ha generati. Alcuni semi germinano solo dopo essere passati per il tratto digerente degli uccelli che hanno mangiato i frutti che li contenevano! L’evoluzione dei semi invece ha messo in campo molte strategie per evitare che venissero mangiati, ad esempio contenere sostanze velenose; eppure, dato che sono molto nutrienti, rientrano nella dieta di molte specie, compresa la nostra. L’intera società umana basa la maggior parte del proprio fabbisogno calorico sui semi di una manciata di specie. Il 50% delle calorie che l’umanità consuma proviene da quattro specie di cereali, mais frumento, riso e orzo!