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4. Gli enzimi di restrizione

Sono chiamati “forbici del biologo molecolare”, perché permettono di tagliare il DNA a doppio filamento. I tagli avvengono in corrispondenza di siti di restrizione, specifici per ciascun enzima di restrizione. La maggior parte degli enzimi di restrizione sono isolati da batteri e tale derivazione è richiamata nei loro nomi, ad esempio BamHI è chiamato così perché è isolato da Bacillus amyloliquefaciens. I siti di restrizione, solitamente costituiti da 4 o 6 coppie di basi, possono essere tagliati in due modi diversi che generano estremità piatte o estremità adesive se il taglio produce brevi sporgenze a singolo filamento, complementari tra di loro.

Una delle caratteristiche peculiari degli enzimi di restrizione è l’elevatissima specificità con cui riconoscono e tagliano la sequenza corrispondente al sito di restrizione. È sufficiente un solo nucleotide differente per impedire all’enzima di tagliare il DNA. Questa caratteristica viene sfruttata in ambito biomedico per identificare punti di mutazione di singoli nucleotidi (SNPSingle Nucleotide Polymorphism) nel caso in cui la mutazione si verifichi all’interno di un sito di restrizione.


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