Confronto tra il metabolismo respiratorio di una cellula fotosintetica
di notte (a sinistra) e il metabolismo respiratorio di una cellula eterotrofa (in
qualunque momento della giornata, purché sia disponibile del glucosio)
Di notte, il metabolismo energetico di una cellula fotosintetica non è molto diverso da quello di una cellula eterotrofa, per esempio di un fungo o di un animale. Al tramonto, col progressivo spegnersi della fotosintesi, le piante iniziano a degradare l’amido che hanno accumulato nei cloroplasti durante il giorno. La degradazione dell’amido genera glucosio che può essere respirato e rappresentare l’unica fonte di ATP per questo tipo di cellule, che non si alimentano dall’esterno e sono capaci di sintetizzare molecole organiche solo durante il giorno.
Nelle cellule eterotrofe può avvenire qualcosa di molto simile. Per esempio, l’amido assunto con l’alimentazione, può essere degradato all’esterno della cellula e il glucosio risultante viene assorbito per alimentare la glicolisi citoplasmatica e il metabolismo mitocondriale. Quindi di notte le cellule fotosintetiche hanno un metabolismo energetico che è molto simile a quello delle cellule eterotrofe. E nonostante la fonte di molecole organiche per la respirazione sembra essere diversa (amido prodotto dalla fotosintesi per le cellule fotosintetiche, glucosio assorbito dall’esterno per le cellule eterotrofe), bisogna ricordare che il meccanismo primario con cui le molecole organiche sono prodotte in natura è sempre e comunque la fotosintesi.
In sintesi potremmo concludere che le piante respirano, almeno in parte, ciò che hanno precedentemente prodotto con la fotosintesi, mentre gli animali, i funghi e gli altri organismi eterotrofi respirano… le piante.