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1. Produttività primaria e secondaria /1

Gli autotrofi costituiscono i produttori primari. La produttività primaria (PP) è la velocità alla quale l’energia luminosa è trasformata in energia chimica dall’attività fotosintetica o chemiosintetica degli autotrofi, in una data area e in un dato tempo.

Come possiamo misurare la produttività primaria? Le unità di misura più utilizzate sono Kj/area/tempo per gli ambienti terrestri e Kj/volume/tempo per gli ambienti acquatici. Se si fa riferimento alla velocità di organicazione del carbonio (velocità di conversione del carbonio inorganico in organico), la produttività primaria si può misurare in gC-organico/area/tempo.

Distinguiamo:

Produttività Primaria Lorda (PPL): rappresenta la velocità totale di fotosintesi e quindi tutta l’energia chimica o il carbonio organico prodotti per unità di area e unità di tempo dagli autotrofi.

Produttività Primaria Netta (PPN): rappresenta la reale quantità di biomassa prodotta dagli autotrofi, quindi la produttività primaria lorda al netto di quanto utilizzato per i processi metabolici e perso come calore metabolico (respirazione, R). Parte del carbonio organico prodotto infatti viene utilizzato dagli autotrofi stessi, e quindi consumato.

In genere si considera PPN = PPL - R

Produttività Secondaria (PS): rappresenta la velocità di immagazzinamento dell’energia da parte degli eterotrofi. Gli eterotrofi utilizzano sostanza organica già disponibile prodotta dagli autotrofi o da altri eterotrofi, e la fissano nei loro tessuti al netto delle perdite dovute al mantenimento delle attività metaboliche. Per la produttività secondaria quindi non si distingue una produttività lorda e una produttività netta, poiché non esiste una fase di sintesi della sostanza organica.


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