"Il valore delle leggi statistiche nella Fisica e nelle scienze sociali”
Scritto da Majorana per una rivista di sociologia; rinunciando poi a pubblicarlo (ed,
anzi, cestinandolo), ha visto la luce postumo, per interessamento di Giovanni (detto
Giovannino) Gentile jr., amico e collega di Majorana, sulla rivista Scientia (vol.36,
fascicolo del Febbraio-Marzo del 942, pp.58-66). Dopo di allora, non è stato più
ripubblicato in lingua italiana fino agli inizi del 2006, quando ne sono state rese note
varie riduzioni su differenti quotidiani italiani e sulla rivista “Fisica in Medicina”.
Non si sa quando fu scritto: forse nel 1930, dato che si fa riferimento alla meccanica
quantistica standard, senza accenni alle critiche sorte negli anni trenta.
“La concezione deterministica della natura racchiude in sé una reale causa di
debolezza nell’irrimediabile contraddizione che essa incontra con i dati più certi della
nostra stessa coscienza. G.Sorel tentò di comporre questo dissidio con la distinzione
tra natura artificiale e natura naturale (quest’ultima acausale), ma negò cosi l’unità
della scienza. D’altra parte l’analogia formale tra le leggi statistiche della Fisica e
quelle delle Scienze Sociali accreditò l’opinione che anche i fatti umani sottostessero
a un rigido determinismo. È importante, quindi, che i recenti principii della
Meccanica Quantistica abbiano portato a riconoscere (oltre ad una certa assenza di
oggettività nella descrizione dei fenomeni) il carattere statistico anche delle leggi
ultime dei processi elementari. Questa conclusione ha reso sostanziale l’analogia tra
fisica e scienze sociali, tra le quali è risultata un’identità di valore e di metodo.” -Ettore Majorana, fisico