Molti autori che hanno scritto sull’ultimo lavoro di Majorana, pur condividendo
l’immensa portata delle affermazioni di Majorana e il contributo epistemiologico,
sottolineano come alcune “crepe” nella teoria classica, deterministica erano
emerse ben prima.
In particolare gli studi di Laplace avevano già molto bene posto in evidenza la
natura probabilistica e non deterministica che regola tutti i processi: nelle
scienze della fisica e nelle scienze umane e sociali.
Majorana pone in evidenza come i princìpi della teoria classica contengano la
negazione di sé stessa: la teoria classica afferma uno stadio della materia
dipende dal stadio precedente. Quindi conoscendo lo stato al tempo \(t − 1\) si
prevede lo stato al tempo \(t\). E per lo stesso principio, conoscendo lo stato al
tempo t è possibile determinare lo stato del sistema al tempo \(\infty\), ma questo non
è possibile.
La fisica quantistica - secondo Majorana - segna il superamento della fisica
classica, stabilendo un principio della scienza “unica e universale”.