Sebbene il gioco (soprattutto quello dei dei dadi o degli astragali) fosse conosciuto sin dai tempi degli antichi egizi, fino al al 1500 (circa) non si è avuta la consapevolezza che le leggi del caso che sovrintendono il gioco dei dadi governano anche la vita di tutti i giorni.
Per gli antichi tutto ciò che avveniva “per caso” era il frutto dei capricci degli dei.
Gli scavi dell’antica Pompei hanno riportato alla luce moltissimi dadi, di fattura e materiali diversi e anche truccati.
Anche il gioco Capita aut navia era molto apprezzato e diffuso.
Si giocava così tanto che si rese necessaria una severa regolamentazione con pene altrettanto severe per il gioco d’azzardo. Una originale lex de aleatoribus, menzionata anche Plauto, sanzionava i giocatori d’azzardo.