Le distribuzioni delle probabilità si possono interpretare utilizzando gli stessi criteri delle distribuzioni delle frequenze relative. In fondo la frequenza relativa può essere considerata una probabilità empirica se \(n\), il numero delle prove, è grande
abbastanza.
Secondo la concezione frequentista, "grande abbastanza" indica che un incremento del numero di prove influenza in modo del tutto trascurabile le probabilità empiriche.
Assumiamo aver eseguito \(1000\) lanci di una moneta e di aver ottenuto \(482\) volte testa. Indichiamo con \(\hat{p}\) la probabilità empirica associata a testa, pertanto \(\hat{p} = 0,4820\).
Se eseguiamo un ulteriore lancio e osserviamo testa (ma sarebbe indifferente se assumessimo croce), la probabilità empirica associata diventa: \((482 + 1)/1001 = 0,4825\). Man mano che il denominatore aumenta (cioè aumenta il numero delle prove eseguite) il quoziente fra eventi favorevole e prove si modificherà in misura sempre minore.