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5. Notazione base

\(X\) Le lettere latine in maiuscolo corsivo sono utilizzate per riferirsi ad una generica variabile.

\(x_{i}\) La notazione \(x_{i}\) indica un generico valore assunto dalla variabile \(X\) in corrispondenza della unità statistica individuata dal pedice \(i\) e lo leggiamo "\(x\) con \(i\)".

Se utilizziamo un pedice è necessario indicare quali valori può assumere. Quindi, se definiamo \(X: x_i\) dobbiamo anche specificare quali valori può assumere \(i\), scriveremo, quindi: \(X: x_i\) dove \(i=1,\ldots, N\), che chiameremo serie indicizzata e leggeremo come: "Data la variabile \(X\), tale che assume i valori \(x_1, x_2, \cdots, x_i, \cdots\) per \(i\) che va da \(1\) a \(N\)."

Più avanti utilizzeremo anche le lettere dell'alfabeto greco come \(\mu\), \(\sigma\), ecc.. Le lettere greche sono utilizzate per definire una caratteristica della popolazione. Per esempio, per convenzione la lettera \(\mu\) si riferisce alla media di una popolazione.

Useremo dei simboli anche per le funzioni matematiche. Il simbolo \(\sum\), per esempio, si chiama sommatoria e applicato ad una serie indicizzata sta ad indicare la somma di tutti i termini \[\sum_{i=1}^{N}{x_i}\] che si legge come "la somma dei valori di \(X\) per \(i\) che va da \(1\) a \(N\)".
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